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Giorgio Bonsanti, già Soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure e dei Laboratori di Restauro di Firenze ci illustra la storia di questo straordinario dipinto che si trovava nella precedente cattedrale della città, ovvero Santa Reparata.
Oggi il polittico è collocato in una parte non visitabile di Santa Maria del Fiore, per questo non è molto noto. Non tutti sanno che è dipinto su entrambi i lati.
Se lo volessimo immaginare all’epoca della sua realizzazione, lo dovremmo collocare sull’altare del coro di Santa Reparata.
In quegli anni Santa Maria del Fiore, l’attuale Cattedrale della città, era solo un cantiere nella fase iniziale. Così, mentre Arnolfo di Cambio stava realizzando la facciata della nuova grande chiesa, l’antica continuava nella sua funzione quasi indifferente alla sua imminente distruzione.
Il dipinto fu restaurato negli anni ’90 da Alfio del Serra e recentemente è stato esposto alla mostra di Giotto e l’Italia al Palazzo Reale di Milano in occasione di Expo 2015.
Secondo gli studi di Giorgio Bonsanti si tratta probabilmente di un polittico di bottega realizzato nei primissimi anni del 1300 quando Giotto si trovava a Padova. La cornice esterna, che è successiva, risale probabilmente alla fine del XIV secolo quando la cattedrale era ormai Santa Maria del Fiore e l’antica Santa Reparata era stata demolita nella parte superiore.
Per la nuova cattedrale fu realizzato un grande polittico nuovo di Bernardo Daddi, oggi agli Uffici e la vecchia pala fu posta nella cripta.
Ospite della puntata
Giorgio Bonsanti
Fiorentino, è stato Direttore della Galleria Estense a Modena, Direttore delle Cappelle Medicee, del Museo di San Marco, della Galleria dell’Accademia, dell’ufficio di Restauro. È stato Soprintendente dell’Opificio delle Pietre e Dure e Laboratori di Restauro di Firenze per molti anni e infine professore ordinario di Storia e tecnica del Restauro. Ha diretto restauri di opere importantissime come ad esempio il Tondo Doni di Michelangelo, è segretario generale dell’Accademia delle Arti e del Disegno.
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